Amal, Rachida e Goran sono tre ragazzi costretti, a causa della guerra e della povertà, a lasciare la loro casa. Ognuno di loro è alla ricerca di una nuova vita per questo hanno affrontato tre lunghi viaggi, dall’Afghanistan, dal Sudan e dall’Iraq per poter raggiungere l’Italia.
I loro viaggi e le loro avventure si intrecceranno inconsapevolmente, sulle note di una canzone rap, che li accompagnerà e li sosterrà anche quando la meta sembrerà troppo difficile da raggiungere e tutto sembrerà perduto.
Quattro storie a fumetti realizzate da quattro disegnatori, basate su sei storie ideate e scritte dai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di tutta Italia.
Rachida proviene dal Sudan. É una ragazza che ama il rap e correre. Nel 2016, la sua famiglia è scappata dal Sud Sudan durante la guerra civile, e adesso Rachida vive nel campo di Mayo, a Khartoum. Purtroppo, a Mayo, non ha l’occasione di frequentare nessun centro sportivo, e non avendo scarpe da ginnastica, può correre solamente scalza. La sua famiglia non è delle più povere: se non altro, riescono a mangiare tutti i giorni, mentre attorno c’è anche gente che soffre la fame.
Il giorno del suo quindicesimo compleanno, Rachida riceve in dono un vecchissimo smartphone usato: non ci può credere! Funzionerà davvero? Potrà ascoltare tanta musica rap? Poi però, i genitori le spiegano che il regalo le servirà per un viaggio.
Rachida all’inizio è spaventata, ma poi si fa coraggio: dovrà percorrere a piedi un sacco di chilometri, ma non c’è problema, perché lei è un’atleta piena di calli! Potrà usare la funzione “note” del telefono per scrivere un diario di viaggio in versi rap. Se sopravvivrà, inciderà un disco, oppure diventerà un’atleta famosa.
Goran ha dodici anni, è curioso e fantasioso, e abita nel campo
profughi di Ashti, nel Kurdistan iracheno, perché ha dovuto lasciare la sua casa nell’attesa che tornasse un posto sicuro. Nella tenda dove vive con la famiglia, non c’è molto spazio, ma non importa, perché a Goran, per stare bene, bastano poche matite.
Mentre suo padre la sera tardi parla di Europa, Goran immagina un astuccio di pennarelli, e questi pennarelli sono di colori freschi, come il verde, l’azzurro, il violetto. Invece i colori del suo campo profughi sono: marroncino cartone, grigio lamiera, e giallo terriccio.
Goran vorrebbe diventare un artista! Però, nella pancia del grande camion che lo trasporterà verso l’Europa, schiacciato da grossi esseri umani pesanti e puzzolenti, Goran vede tutto nero.
Amal è una quattordicenne di Kabul che vorrebbe essere un maschio: coraggiosa e un po’ ribelle, non sopporta il fatto che perfino sulla tomba della nonna c’è scritto il nome del nonno, come se la nonna fosse di sua proprietà! La fa arrabbiare che sua madre abbia sempre dovuto rispettare l’obbligo di uscire di casa solo prima del tramonto, col volto coperto e accompagnata dal marito. Ma che storia è questa? Eppure il papà di Amal è un uomo dalla mente aperta, che le ha sempre portato tanti libri dalla biblioteca cittadina.
Fino a poco tempo fa, Amal era bambina e giocava a giochi scatenati coi suoi fratelli maggiori. Adesso, adolescente, per uscire di casa da sola e a volto scoperto, trova un unico modo: si taglia i capelli a zero e si fa chiamare Amir. Al mattino, esce per andare al mercato e imparare tutto quel che c’è da sapere della vita nelle strade di Kabul. Un giorno, Amal scampa per poco all’esplosione di un’autobomba, e la sua famiglia inizia a pensare che per la ragazza sia il momento di fuggire dal paese.
Durante il loro viaggio Amal, Goran e Rachida incontreranno tipacci di ogni genere: da spietati beduini nel deserto a trafficanti di uomini privi di scrupoli. E anche in Italia Rachida se la vedrà con un barista poco raccomandabile…
A eccezione di Omar: un omone grande e grosso dal cuore d’oro, che si farà conquistare dalla fantasia di Goran. I due diventeranno grandi amici e la loro complicità servirà ad aiutare anche la giovane Amal.
I nostri tre protagonisti si ritrovano tutti in Italia, ma il loro viaggio inizia da tre paesi molto lontani: il Sudan, l’Iraq e l’Afghanistan.
L’Iraq è stato teatro di una guerra civile, cominciata subito dopo l’invasione della coalizione guidata dagli Stati Uniti. Dopo anni di violenze, la presa di potere da parte di Daesh ha perfino complicato le cose. Sotto Daesh, le persone irachene di etnie e religioni diverse da quella sunnita hanno subito terribili persecuzioni e sono state costrette a scappare in campi profughi interni al paese, come il campo di Ashti. Inoltre, il territorio iracheno è ancora cosparso di mine, ordigni nascosti che scoppiano se li calpesti. Anche per questo motivo, tornare a vivere nelle proprie case è estremamente pericoloso
L’Afghanistan è un paese in guerra da più di quarant’anni. Molte persone sono nate durante la guerra, nella loro vita hanno conosciuto solo la guerra. Esplosioni, scoppi e attentati sono all’ordine del giorno, e gli ospedali sono spesso affollati dai feriti di guerra. Questi feriti non sono soldati, ma civili. Molti sono bambini. Condurre una vita normale è impossibile, anche se la gente continua a provarci. Abbandonare il paese è davvero difficile e rischioso.
Le quattro storie a fumetti contenute in questo volume sono basate su sei storie ideate e scritte dai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di tutta Italia.
Qui sotto potete leggere le storie originali scritte dai ragazzi, scaricandone i pdf.
“Ho semplicemente immaginato che Goran esistesse veramente e che mi stesse dettando la sua esperienza. Per rendere più vive le sue parole, ho cercato di immedesimarmi il più possibile in un ragazzo con delle passioni simili alle mie, ma con una vita completamente diversa.”
“Tutti noi avremmo potuto essere “Rachida” se non avessimo avuto la fortuna di nascere in un Paese libero. Per scrivere questo racconto mi sono immedesimata in lei: mentre camminavo con i suoi piedi feriti e osservavo il mondo con i suoi occhi gonfi di lacrime, ho provato la paura di trovarmi da sola e disperata. Io sono stata Rachida per poco tempo, ma ogni giorno, milioni di persone vivono questa realtà, spesso tra l’indifferenza della gente.”
“Partecipare ci ha dato lo stimolo di “calarci nei panni” di un coetaneo, nato in un’altra parte del mondo e in un altro contesto di vita, e ci ha reso partecipi e costruttori della narrazione: guidati dall’insegnante, abbiamo raccontato una storia, dapprima composta da episodi slegati, poi via via sempre più connessi. Ciò ha permesso ad ognuno di sentirsi, per un momento, non solo un narratore di storie, ma anche un ragazzo pieno di speranze che guarda in direzione di un futuro ancora tutto da scoprire…”
“Riuscirà Rachida, con l’aiuto di Luigi, a portare a termine il suo viaggio? Un deserto da attraversare e un destino che si compie. Una storia emozionante e originale che insegna a tutti l’importanza di inseguire i propri sogni. Per comporre questa narrazione ci siamo immedesimati nella realtà che stavamo descrivendo ed abbiamo condiviso gioie e dolori dei nostri protagonisti.”
“Parlare di immigrazione a scuola è difficile: il libro di testo di geografia affronta spesso l’argomento attraverso dati, grafici e tabelle, ma la realtà irrompe nelle nostre case attraverso i volti e le storie riportati dai media. A dodici anni è difficile orientarsi tra voci politiche contrastanti ed emozioni a cui ancora non si sa dare un nome. La proposta di lavoro del concorso ci ha dato la possibilità di far amicizia con i Protagonisti scelti per poterli guidare verso un orizzonte di speranza.”
“È stata un’occasione per immedesimarmi in qualcosa di così simile ma differente allo stesso tempo: anch’io ho lasciato la mia casa, la mia famiglia, e tutto ciò che mi era familiare per venire in Italia; solo che ero troppo piccola per ricordarlo. Solo scriverlo è stata un’avventura.”
Nasce Viareggio nel 1995 e dopo essersi laureato in Filosofia frequente l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. Scrive per il fumetto e il teatro e ama profondamente i videogiochi Nintendo.
Laureata in Psicologia dell’età evolutiva, si diploma alla Scuola romana di fumetti. Con Anima e il vulcano, vince il premio "Miglior esordiente" al Romics nel 2015. Dal 2019 è il coordinatore artistico della collana Ariel Tunué, che affronta i temi del femminile e della parità di genere.
Giornalista, grafico creativo, autore di fumetti, docente di graphic journalism e organizzatore di eventi, per Tunué ha pubblicato Roots 66 (2009), Kuore nella notte (2015) e Stagioni - Quattro storie e mezza per Emergency (2018), di cui ha anche curato il coordinamento editoriale. È founder e direttore di ARF! Festival.
Nato a Milano nel 1990, si diploma alla scuola del fumetto di Palermo nel 2015. Comincia a lavorare come illustratore e colorista. Dal 2017 è soggettista e sceneggiatore per Topolino (Panini). Quando non lavora, si diverte a cucinare e giocare ai videogiochi.
Si è diplomato presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. È stato pubblicato dalla rivista Internazionale. Tunué ha pubblicato il suo primo graphic novel, Il calore della neve.
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*La Classe 1B è composta da: Andre Alves Caetano De Oliveira, Beatrice Anzalone, Mohamed Bahrar, Davide Maurizio Baima Pcit, Stefano Bernero, Alessandro Bertea, Daniele Boccardi, Riccardo Cioffi, Giulia Alejandra Lopez, Lorenzo Manunza, Samir Menudo, Isabel Moliterno, Alessio Panebianco, Geovana Sampaio Leal Gomes, Gurleen Singh, Eupremio Tedesco, Silvia Terlizzi Christian.
ERRATA CORRIGE: Diversamente da quanto stampato nel libro, l’unica autrice della sinossi de “Il Sole Rosa” è Frances Ucheanna Nwabisi (S.M.S. Luigi Vicini, Parma [PR]).
Questa pubblicazione è stata realizzata con il contributo della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. I contenuti di questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità di EMERGENCY ONG ONLUS e la casa editrice Tunué e non rappresentano necessariamente il punto di vista dell’Agenzia.
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